COMUNICATO STAMPA: piloti RYANAIR e modello d'impiego Stampa
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Comunicato Stampa

I Piloti RYANAIR si uniscono nella sfida

al loro discutibile modello d’impiego

La debacle delle cancellazioni dei voli Ryanair di questi giorni ha fatto emergere le deficienze strutturali del proprio modello di relazione e d’impiego dei propri dipendenti oltre ad una profonda spaccatura tra la Compagnia ed i suoi piloti.

L’opinione pubblica ha potuto costatare che mentre, da un lato, i piloti Ryanair riaffermano il sostegno alla Compagnia, dall’altro sono pressoché unanimi, anche alla luce della recente

sentenza della Corte di Giustizia Europea, nel chiedere cambiamenti profondi sia nelle modalità d’impiego che nei metodi e nei trattamenti a loro riservati dalla Compagnia.

I Piloti ANPAC e quelli di tutta Europa desiderano esprimere il loro massimo supporto verso le legittime richieste dei loro colleghi auspicando con forza che riescano ad organizzarsi in un gruppo unito e coeso.

ANPAC fa appello anche agli investitori istituzionali affinché stimolino uno strutturale cambiamento di marcia verso l’apertura, in compagnia, di un non più rinviabile dialogo sociale.

Come ampiamente documentato dai media, i piloti Ryanair, da numerose basi in tutta Europa, hanno inviato al proprio management una lettera che esprime una ferma posizione unitaria offrendo comunque alla compagnia un aiuto per uscire da questo caos autoinflitto che ha lasciato migliaia di passeggeri abbandonati a se stessi.

Questo senza chiedere in cambio un semplice “bonus” economico ma qualcosa di molto più legittimo: un’assunzione diretta e un contratto stabile con migliori condizioni di lavoro, in accordo alle leggi ed alle normative del paese in cui vivono e lavorano, in condizioni analoghe a quelle dei loro colleghi di altre compagnie europee, con un leale e genuino dialogo tra parti sociali nel rispetto dei rispettivi ruoli.

Ryanair costituisce i propri organici attraverso l’uso sistematico di “contractors” e di “self employed pilots” (piloti dipendenti di se stessi attraverso la costituzione di limited company individuali di cui i piloti sono al tempo stesso direttori e dipendenti) che poi forniscono i propri servizi ad agenzie interinali senza alcuna sicurezza del posto di lavoro, spesso privati di ferie e senza pagamento durante la malattia o maternità e inoltre soggetti prevalentemente a contratti “zero-hours” (senza attività di volo, niente stipendio). Questo genera flessibilità totale con un costo base più basso ma anche una forza lavoro piloti altamente instabile come dimostrato dalla bassa permanenza media di un pilota in Ryanair.

Questo modello d’impiego “atipico” è attualmente sotto investigazione in Germania in quanto potenzialmente rilevante ai fini fiscali e previdenziali senza contare gli effetti della recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che, tra l’altro, stabilisce che un pilota o assistente di volo può far valere i suoi diritti, in merito alle cause di lavoro, nel paese in cui ha la sua base di servizio (home base) scardinando la retorica di Ryanair “aeroplano irlandese = impiegato irlandese”.

Questo permetterà ai membri d’equipaggio di poter esporre le problematiche riguardanti il proprio inquadramento lavorativo “atipico” nella giurisdizione e secondo le leggi del paese in cui lavorano.

ANPAC ritiene che questa sentenza e la situazione complessiva non possano essere ignorate né da Ryanair né dai suoi investitori istituzionali.

Mentre il management di Ryanair si affanna a trovare soluzioni sbrigative, gli investitori dovrebbero riflettere sulla sostenibilità di lungo termine della compagnia e su uno dei suoi asset di maggior valore: i propri equipaggi, risorse centrali per portare i passeggeri, in sicurezza, alle loro destinazioni.

ANPAC, analogamente alle altre Associazioni Professionali europee, nei prossimi giorni incontrerà i naviganti RYANAIR in due meeting già programmati in Italia.

Roma, 25 settembre 2017